In Cina i furti di carta igienica dai bagni pubblici stavano diventando un problema troppo grande, tanto che lo stato è dovuto ricorrere a soluzioni un po’ drastiche per ridurli.
Una delle spese per i beni primari di cui nessuno, in un paese civile, può fare a meno, è quella per la carta igienica. Anche se non è bellissimo parlarne, è un prodotto che, al pari del cibo, non può mai mancare in una casa, né tanto meno in una struttura pubblica che accoglie tanti turisti. Eppure, anche se diamo per scontato che almeno la carta igienica ognuno la usi per sé, in Cina hanno un problema non da poco con il suo furto: un problema che ha portato, addirittura, le autorità a dover installare direttamente nei bagni degli scanner facciali per sapere chi abbia utilizzato la carta igienica.
In pratica in alcuni luoghi, specialmente in quelli maggiormente turistici, c’erano delle persone che entravano nei bagni con lo scopo specifico di rubare la carta, arrivando a portarne via diversi rotoli al giorno. Questo non solo causava disagi (ovviamente), ma rappresentava dei costi enormi per lo stato, così alti che hanno pensato di utilizzare proprio il metodo tecnologico della scansione facciale per cercare di ridurre il problema.
Il sistema, in pratica, funziona in questo modo: quando una persona si avvicina all’erogatore, la sua faccia viene scansionata dalla macchina, che la tiene in memoria per 9 minuti. Se non ci si sottopone alla scansione la macchina non eroga la carta igienica ma, di più, se ci si avvicina alla macchina prima dei fatidici nove minuti la macchina riconosce la faccia di chi è già passato dal bagno e non eroga comunque la carta igienica: è improbabile, infatti, che una persona abbia bisogno di andare in bagno due volte nel giro di così poco tempo.
In un primo momento questo particolare sistema sarà assistito dagli operatori, che si assicurano che le cose funzionino a dovere, e per adesso è solo in fase sperimentale ma, se avrà successo, verrà esteso anche ad altri bagni pubblici rispetto a quelli attuali: i furti, insomma, devono essere proprio tanti se è giustificato l’acquisto di un dispositivo del genere per i furti di carta.
Riguardo invece alle reazioni di chi la carta la utilizza, queste sono contrastanti: per qualcuno, infatti, 60 centimetri di carta ogni 10 minuti sono troppo pochi per potersi pulire come si deve, specialmente considerato il fatto che, dopo la prima mandata, non c’è la possibilità di averne altra. Altre persone, invece, lodano questo tipo di intervento perché in questo modo lo stato risparmia e con i soldi risparmiati si possono costruire più bagni pubblici da mettere a disposizione degli utenti (in Cina i bagni pubblici sono molto utilizzati perché molte persone ancora non hanno il bagno in casa). Vedremo cosa succederà in futuro, ma nel caso andaste in Cina e vi trovaste davanti uno scanner facciale non dovete avere paura: serve solo ad assicurare che non rubiate la carta igienica.
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