Tra due anni dovrebbe essere pronto il conputer quantistico più grande del mondo. Sfrutta una tecnologia completamente nuova, ed è gigantesco: potrebbe cambiare i computer per come li conosciamo.
Tutti ci siamo resi conto che la tecnologia dell’informatica aumenta, in potenza, proporzionalmente più di qualunque altra cosa. Se solo quindici anni fa avere un disco da 10 GB era qualcosa di stratosferico, oggi in un cellulare della stessa dimensione non entra praticamente nulla: perché le tecnologie di miniaturizzazione, essenziali per rendere più potenti i computer, sono in continuo sviluppo. Ma quello che probabilmente vedrà la luce tra due anni non sarà un normale computer più sviluppato rispetto agli altri: sarà il primo computer quantistico, in grado di raggiungere una potenza di calcolo oggi inimmaginabile.
Ciò che cambia rispetto ai dispositivi che abbiamo tutti è la tecnologia che sta alla base del computer. Con ciò che abbiamo oggi, infatti, le informazioni sono contenute in basi, che si trovano nel circuito elettrico, chiamate bit. Ogni bit può assumere solamente due valori, 0 o 1, e la sequenza di tanti bit da origine a delle stringhe lunghissime in grado di contenere informazioni anche molto pesanti, come un film. Nel supercomputer non sarà così, perché le informazioni non saranno memorizzate nei bit, bensì in una base diversa, i qubit.
I qubit sono possibili lavorando nell’infinitamente piccolo, e sfruttano la meccanica quantistica: in pratica, sono particelle che non devono immagazzinare solamente un valore, ma possono assumere più velori diversi contemporaneamente, e questo fa sì che in un puntino addirittura più piccolo dei bit attuali immagazzini più informazioni. Questo significa che la potenza di calcolo di un computer del genere può raggiungere addirittura qualche miliardo di volte la potenza di uno dei computer attuali: hai presente quando i giochi non girano perché hai poca RAM? Il problema potrebbe essere vagamente risolto.
La cosa buffa è che nonostante la potenza di calcolo sia altissima il più grande limite di questo computer saranno le connessioni per le varie parti: queste infatti saranno in fibra ottica, che abbiamo già a disposizione anche nelle nostre case, e il fatto che la fibra sia molto più lenta a trasportare i dati di quanto ci metta il computer a calcolarli è uno dei limiti che va risolto. Si, perché il supercomputer non sarà da mettere sulla scrivania… sarà grande come un campo da calcio!
Naturalmente, il limite più grande rimane quello degli investimenti: il progetto del computer infatti è pronto, così come lo sono le persone a cui ci hanno lavorato, ma bisogna anche che ci siano investimenti tali da permettere la risoluzione degli ultimi problemi, come quello della fibra ottica, e per permetterne la costruzione: il progetto potrebbe essere pronto tra due anni o tra dieci, fanno sapere i responsabili, ma si tratta di un passo fondamentale che, in futuro, potrebbe cambiare l’informatica per come la conosciamo.
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