Per il direttore dell'hotel, Khalid Masood era un perfetto insospettabile
Affiorano
notizie più approfondite sull'uomo che aveva scelto di farsi chiamare
Khalid Masood e che è diventato famoso post mortem per aver condotto a
termine mercoledì pomeriggio la sua ultima ignobile impresa a
Westminster.
La stampa britannica ha scavato nel
passato del terrorista islamico Masood ed ha appreso che era stato
registrato alla nascita - avvenuta nella contea inglese del Kent nel
dicembre 1964 - con un nome cristiano: Adrian. Sua madre faceva Elms di
cognome e lo ebbe da single, ma in seguito si sposò con un certo Philip
Ajao e si trasferì con il marito e il piccolo Adrian nella cittadina di
Rye nel West Sussex.
Il Daily Mail scrive che nel corso degli anni il giovane Adrian usò diverse identità, tra cui sicuramente il cognome indiano Choudry, cui abbinò per la prima volta il nome arabo Khalid. Il futuro stragista di Londra viene descritto come uno studente brillante che poi prese una strada sbagliata, forse anche in seguito a qualche episodio di razzismo ai suoi danni, unico studente di pelle scura della sua classe. Cominciò ad avere problemi con la giustizia: aggressioni, violenze, uso di armi.
Adrian Elms-Ajao prese a viver di espedienti e inanellò una serie crescente di reati «minori», finché ne commise uno più grave accoltellando al volto un uomo durante una lite. Per questo nel 2000 finì in prigione, dove sembra che abbia incontrato estremisti islamici dai quali sarebbe stato, come usa dire, «radicalizzato». La data della sua conversione all'islam non è chiara, ma si è appreso che una volta scarcerato nel 2003, con il nuovo nome di Khalid Masood si recò due volte in Arabia Saudita tra il 2005 e il 2009. Tornato in Inghilterra, si dedicò all'insegnamento dell'inglese, prima in un college e poi aprendo una sua scuola a Birmingham, una delle città più islamizzate del Paese: la scuola si chiamava «Iqra» e nel suo curriculum il futuro killer islamista si definiva «amichevole» e «con buon capacità di ascolto».
Le sue tracce si erano, sembra, perse dopo il 2012. Masood ricompare come un sinistro fantasma la settimana scorsa a Brighton, la «Rimini inglese» a sud di Londra. Nella città sulla Manica l'ormai cinquantaduenne estremista islamico alloggia all'hotel Preston, uno dei tanti che si allineano sul lungomare e che nella bella stagione si riempiono di pensionati e villeggianti da weekend. Il direttore dell'albergo, intervistato dopo l'attentato di Londra, racconta che Masood aveva dormito al Preston venerdì notte e si era ripresentato martedì. Una persona allegra, spiritosa, che ha mangiato di buon appetito del kebab e scherzava col personale. Prima di andarsene a dormire ha detto semplicemente che il giorno dopo sarebbe «andato a Londra».
Il Daily Mail scrive che nel corso degli anni il giovane Adrian usò diverse identità, tra cui sicuramente il cognome indiano Choudry, cui abbinò per la prima volta il nome arabo Khalid. Il futuro stragista di Londra viene descritto come uno studente brillante che poi prese una strada sbagliata, forse anche in seguito a qualche episodio di razzismo ai suoi danni, unico studente di pelle scura della sua classe. Cominciò ad avere problemi con la giustizia: aggressioni, violenze, uso di armi.
Adrian Elms-Ajao prese a viver di espedienti e inanellò una serie crescente di reati «minori», finché ne commise uno più grave accoltellando al volto un uomo durante una lite. Per questo nel 2000 finì in prigione, dove sembra che abbia incontrato estremisti islamici dai quali sarebbe stato, come usa dire, «radicalizzato». La data della sua conversione all'islam non è chiara, ma si è appreso che una volta scarcerato nel 2003, con il nuovo nome di Khalid Masood si recò due volte in Arabia Saudita tra il 2005 e il 2009. Tornato in Inghilterra, si dedicò all'insegnamento dell'inglese, prima in un college e poi aprendo una sua scuola a Birmingham, una delle città più islamizzate del Paese: la scuola si chiamava «Iqra» e nel suo curriculum il futuro killer islamista si definiva «amichevole» e «con buon capacità di ascolto».
Le sue tracce si erano, sembra, perse dopo il 2012. Masood ricompare come un sinistro fantasma la settimana scorsa a Brighton, la «Rimini inglese» a sud di Londra. Nella città sulla Manica l'ormai cinquantaduenne estremista islamico alloggia all'hotel Preston, uno dei tanti che si allineano sul lungomare e che nella bella stagione si riempiono di pensionati e villeggianti da weekend. Il direttore dell'albergo, intervistato dopo l'attentato di Londra, racconta che Masood aveva dormito al Preston venerdì notte e si era ripresentato martedì. Una persona allegra, spiritosa, che ha mangiato di buon appetito del kebab e scherzava col personale. Prima di andarsene a dormire ha detto semplicemente che il giorno dopo sarebbe «andato a Londra».
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