Appena pubblicata una ricerca che dimostra come la sigaretta elettronica sia inefficace nel combattere la dipendenza da nicotina. Ma piovono critiche di metodo
Uno studio scientifico pubblicato questa mattina sulla rivista Cancer ha acceso il dibattito sulla sicurezza a lungo termine e sul rapporto rischi-benefici dell’uso delle sigarette elettroniche.
Se alcuni esperti temono che le e-cig possano portare alla dipendenza da nicotina e condurre al fumo di tabacco, altri riconoscono nella sigaretta elettronica un enorme potenziale che può aiutare i milioni di fumatori a smettere.
Nell’ultima pubblicazione, in particolare, gli scienziati guidati da Jamie Ostroff del Memorial Sloan Kettering cancer center di New York hanno sollevato dubbi sul fatto che la sigaretta elettronica abbia dei benefici nell’aiutare i malati di cancro a smettere di fumare. Lo studio ha preso in analisi i pazienti fumatori già affetti da tumore, e ha evidenziato come coloro che utilizzano sia le e-cig sia le sigarette tradizionali siano più dipendenti dalla nicotina e abbiamo meno probabilità di smettere rispetto a chi non ha mai fatto uso di sigarette elettroniche.
Le conclusioni della ricerca, nonostante siano state pubblicate su un rivista con peer review, sono già state messe in discussione da alcuni colleghi, secondo cui il metodo di selezione dei 1074 pazienti conteneva un pregiudizio intrinseco. Tutti i soggetti studiati, infatti, erano parte di un programma per smettere di fumare, e quindi le conclusioni dello studio potrebbero essere fuorvianti perché non sono rappresentative di un campione omogeneo della popolazione.
Secondo gli scettici, lo studio non è stato in grado di valutare nella statistica tutti quei pazienti che avevano già fallito altri metodi per smettere di fumare, e perciò non è possibile validare le conclusioni scientifiche pubblicate nello studio.Anche se nell’articolo di Cancer gli autori hanno affermato che la sigaretta elettronica non è utile (o addirittura è controproducente) nello smettere di fumare, i direttori della ricerca sul fumo di due università londinesi, Peter Hajek e Robert West, hanno dichiarato che qualsiasi trattamento per contrastare il vizio del fumo risulterebbe statisticamente inefficace se si valutassero solo i pazienti che non sono riusciti a sconfiggere la dipendenza dalla nicotina.
0 commenti:
Posta un commento