Sono su un’orbita ellittica anziché circolare, e troppo in basso. Ma non si sa perché
(Foto: European Space Agency) |
Oggi una commissione d’inchiesta cercherà di chiarire la causa dell’errore e capire quali sistemazioni devono essere apportate prima di poter riprendere i lanci delle Soyuz dalla piattaforma del Guiana space center (Csg). L’azienda che si è occupata dal lancio, la Arianespace, ha comunicato che non si sa ancora se sarà possibile correggere l’orbita, perché prima di tutto è necessario determinare con precisione la portata e la causa dell’anomalia.
Anche se subito dopo il lancio tutto sembrava nella norma, è stata l’analisi dei dati a mostrare che i satelliti si trovano su un’orbita diversa da quella programmata, e che in particolare stanno seguendo una traiettoria ellittica (di eccentricità 0,23) anziché circolare e che viaggiano a una quota media inferiore del 10% rispetto ai circa 30mila chilometri programmati.
L’orbita prevista, inoltre, doveva essere inclinata di 55 gradi, mentre l’analisi dei dati ha ricavato un angolo di 49,8 gradi.
Se i 2 satelliti prodotti dalla tedesca Ohb Systam diventassero operativi, la flotta di Galileo conterebbe già 6 dei 30 elementi che compongono la costellazione al completo, ed entro il prossimo anno si potrebbe iniziare a fornire i primi servizi di localizzazione Gps. Altri lanci sono già in calendario per i prossimi mesi (per un totale di altri 12 satelliti da mandare nello Spazio entro la fine del 2015), ma non è ancora noto se l’anomalia riscontrata venerdì avrà ripercussioni anche sulle prossime date di messa in orbita.
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