Il bonus da 80 euro potrebbe cambiare pelle. Il governo da qualche tempo ha avviato uno studio su come ridisegnare la misura in busta paga
Il bonus da 80 euro potrebbe cambiare pelle. Il governo da qualche tempo ha avviato uno studio su come ridisegnare la misura in busta paga.
I nodi da sciogliere sono tanti. E su questo fronte Ala e Scelta Civica
presenteranno 3 proproste per rivisitare il bonus. Tra le proposte di
Sc-Ala, anticipa Enrico Zanetti, ci sono tre interventi a costo zero per
trasformare il bonus 80 euro in detrazione Irpef senza togliere un euro
a tutti gli attuali beneficiari; per attuare sui rapporti di lavoro
parasubordinato il principio per cui più è flessibile il rapporto di
lavoro, maggiore è la convenienza economica del lavoratore e minore
quella del committente e viceversa; per equiparare la tassazione dei
redditi dei piccoli lavoratori autonomi con mono-committente a quella
dei lavoratori dipendenti. Qualche giorno fa il Messaggero
aveva provato a spiegare il piano per cambiare il bonus. Uno dei
problemi da affrontare riguarda tutti i contribuenti che perdono il
diritto al bonus per una variazione di reddito.
Gli 80 euro si azzerano quando la fascia di reddito passa dai 24 mila euro ai 26 mila. In questo scenario va sottolineato il rischio che alcuni dipendenti pubblici corrono nei prossimi mesi quando con un aumento di stipendio di circa 85 euro lordi potrebbero perdere parte degli 80 euro. I sindacati hanno chiesto al governo di separare l'aumento di stipendio dal bonus. Il governo inoltre potrebbe valutare l'ipotesi di estendere la soglia fino a 32 mila euro per gli aventi diritto. Il tutto aumentando di 6mila euro il margine ripsetto ai 26mila euro annui lordi attuali.
Gli 80 euro si azzerano quando la fascia di reddito passa dai 24 mila euro ai 26 mila. In questo scenario va sottolineato il rischio che alcuni dipendenti pubblici corrono nei prossimi mesi quando con un aumento di stipendio di circa 85 euro lordi potrebbero perdere parte degli 80 euro. I sindacati hanno chiesto al governo di separare l'aumento di stipendio dal bonus. Il governo inoltre potrebbe valutare l'ipotesi di estendere la soglia fino a 32 mila euro per gli aventi diritto. Il tutto aumentando di 6mila euro il margine ripsetto ai 26mila euro annui lordi attuali.
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