La gip Flavia Costantini ha respinto la richiesta di archiviazione solo per tre delle 116 richieste arrivate dai pm titolari dellʼindagine
Anche l'ex sindaco Gianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'ex capo di gabinetto Maurizio Venafro sono tra i 113 indagati le cui posizioni sono state archiviate nell'inchiesta su Mafia Capitale.
Lo ha deciso il gip di Roma Flavia Costantini, che ha archiviato anche
alcune fattispecie di reato contestate a soggetti sotto processo, come
Massimo Carminati, Salvatore Buzzi, Mirko Coratti.
Respinte solo tre richieste di archiviazione
- La gip Flavia Costantini ha respinto la richiesta di archiviazione
solo per tre delle 116 richieste arrivate dai pm titolari dell'indagine:
l'imprenditore Salvatore Forlenza, l'ex consigliere comunale (lista
civica Marino sindaco) Luca Giansanti, e Alfredo Ferrari ex presidente
della commissione bilancio del Comune (Pd).
I coinvolgimento di Zingaretti e le dichiarazioni di Salvatore Buzzi - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, era stato indagato per sospetto concorso in corruzione per due episodi avvenuti prima del 2011 e nel 2013 e per turbativa d'asta a causa di una serie di dichiarazioni che aveva fatto Salvatore Buzzi, uno dei principali imputati, durante gli interrogatori.
Dopo le sue accuse gli inquirenti avevano svolto delle verifiche che però non hanno portato a niente. Nella richiesta generale di archiviazione i pubblici ministeri avevano scritto: "Occorre precisare che le indicazioni fornite da Buzzi sono apparse sospette e ancorate a una precisa strategia difensiva, proiettata a dimostrare la propria estraneità all`associazione di tipo mafioso contestatagli e ad accreditarsi dinanzi agli inquirenti quale collaboratore dell`autorità giudiziaria".
I coinvolgimento di Zingaretti e le dichiarazioni di Salvatore Buzzi - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, era stato indagato per sospetto concorso in corruzione per due episodi avvenuti prima del 2011 e nel 2013 e per turbativa d'asta a causa di una serie di dichiarazioni che aveva fatto Salvatore Buzzi, uno dei principali imputati, durante gli interrogatori.
Dopo le sue accuse gli inquirenti avevano svolto delle verifiche che però non hanno portato a niente. Nella richiesta generale di archiviazione i pubblici ministeri avevano scritto: "Occorre precisare che le indicazioni fornite da Buzzi sono apparse sospette e ancorate a una precisa strategia difensiva, proiettata a dimostrare la propria estraneità all`associazione di tipo mafioso contestatagli e ad accreditarsi dinanzi agli inquirenti quale collaboratore dell`autorità giudiziaria".
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