L'archistar Massimiliano Fuksas si è fatto pagare sia per la direzione artistica sia per la fase realizzativa della sua 'Nuvola'
L'archistar Massimiliano Fuksas si è fatto pagare sia per la direzione artistica sia per la fase realizzativa della sua 'Nuvola'
Per la Nuvola di Massimiliano Fuksas "la
Procura ha individuato un ingente danno alle pubbliche finanze, pari ad
oltre 5 milioni di euro, corrispondente al totale degli indebiti
pagamenti effettuati nei confronti del progettista ed alle società
riferibili allo stesso professionista, per l’espletamento della
direzione artistica". Lo ha denunciato Donato Cabras, procuratore
regionale della Corte dei Conti del Lazio, nel corso dell'inaugurazione
dell'anno giudiziario 2017.
"La contestazione di danno -
spiega Cabras - origina dalla considerazione che il conferimento di tale
incarico appare illecito per l’inesistenza di una specifica previsione
di legge, oltre che del tutto ingiustificato nel contesto specifico
della realizzazione dell’opera pubblica, in quanto l’intero ciclo della
progettazione, è stato eseguito all’esterno dell’ente pubblico, da un
soggetto che già possedeva altissime competenze specialistiche ed
indubbie capacità".
"L’incarico appare configurarsi come una duplicazione di attività e, dunque, di corrispettivi a carico delle pubbliche finanze. In particolare, sono state affidate all’esterno, con modalità che appaiono illecite, scelte di dettaglio (colori, dimensioni, finiture) che rientrano normalmente tra le competenze dell’autore del progetto esecutivo", prosegue il procuratore regionale. Fuksas, perciò, quando si è trattato di definire "questi particolari in sede progettuale, ha rinviato le (proprie) scelte alla (soltanto formalmente) diversa sede della direzione artistica in corso d’opera – vale a dire a sé medesimo – sebbene l’incarico originariamente ricevuto prevedesse la definizione di ogni dettaglio già nel momento della progettazione esecutiva".
"Chiacchiere, solo chiacchiere. Quale lievitazione di costi del nuovo centro congressi dell'Eur? E tra l'altro non sono stato neanche il direttore dei lavori ma il direttore artistico...". Così l'architetto Massimiliano Fuksas commenta all'Adnkronos i rilievi del procuratore della Corte dei Conti del Lazio. "Sono le solite cose italiane - continua Fuksas - Ma quale lievitazione? Il bando risale al 2006-07 e come base d'asta prevedeva 270 milioni di euro: la struttura tutta è costata 243 milioni compreso l'albergo con 440 stanze. La dimostrassero questa lievitazione dei costi - insiste l'architetto - Sono stanco di sentir parlare di aumento dei costi. Chi parla di questo aumento dei costi non ha conoscenza, non ha contezza della realtà. Ribadisco poi che non sono stati il direttore lavori ma il direttore artistico. Direi che c'è molta confusione".
Molto duro il commento di Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia, che considera il giudizio della Corte dei Conti "devastante per la reputazione del professionista non era noto". "In sostanza, Fuksas è stato pagato due volte. Da archistar ad arpagone. Come del resto ho segnalato più volte in tutte le sedi, inascoltato dalla istituzioni ma fortunatamente ascoltato dalla Corte dei Conti”, attacca Rampelli.
"L’incarico appare configurarsi come una duplicazione di attività e, dunque, di corrispettivi a carico delle pubbliche finanze. In particolare, sono state affidate all’esterno, con modalità che appaiono illecite, scelte di dettaglio (colori, dimensioni, finiture) che rientrano normalmente tra le competenze dell’autore del progetto esecutivo", prosegue il procuratore regionale. Fuksas, perciò, quando si è trattato di definire "questi particolari in sede progettuale, ha rinviato le (proprie) scelte alla (soltanto formalmente) diversa sede della direzione artistica in corso d’opera – vale a dire a sé medesimo – sebbene l’incarico originariamente ricevuto prevedesse la definizione di ogni dettaglio già nel momento della progettazione esecutiva".
"Chiacchiere, solo chiacchiere. Quale lievitazione di costi del nuovo centro congressi dell'Eur? E tra l'altro non sono stato neanche il direttore dei lavori ma il direttore artistico...". Così l'architetto Massimiliano Fuksas commenta all'Adnkronos i rilievi del procuratore della Corte dei Conti del Lazio. "Sono le solite cose italiane - continua Fuksas - Ma quale lievitazione? Il bando risale al 2006-07 e come base d'asta prevedeva 270 milioni di euro: la struttura tutta è costata 243 milioni compreso l'albergo con 440 stanze. La dimostrassero questa lievitazione dei costi - insiste l'architetto - Sono stanco di sentir parlare di aumento dei costi. Chi parla di questo aumento dei costi non ha conoscenza, non ha contezza della realtà. Ribadisco poi che non sono stati il direttore lavori ma il direttore artistico. Direi che c'è molta confusione".
Molto duro il commento di Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia, che considera il giudizio della Corte dei Conti "devastante per la reputazione del professionista non era noto". "In sostanza, Fuksas è stato pagato due volte. Da archistar ad arpagone. Come del resto ho segnalato più volte in tutte le sedi, inascoltato dalla istituzioni ma fortunatamente ascoltato dalla Corte dei Conti”, attacca Rampelli.
0 commenti:
Posta un commento