Denaro e regali in cambio dellʼaccelerazione di diverse pratiche burocratiche
Un poliziotto e due funzionari del ministero
dell'Interno, tra cui il viceprefetto Andrea Santonastaso, sono stati
arrestati a Savona con l'accusa di corruzione. Avrebbero accettato
denaro e regali in cambio di agevolazioni per varie pratiche: rilascio
di permessi di soggiorno, cambio di cognome, riduzione dei giorni di
sospensione della patente. Oltre ai tre sono finiti in manette anche un
marocchino, un albanese e un'italiana.
Il poliziotto (accusato anche di concorso in
favoreggiamento della prostituzione) e il marocchino sono stati
sottoposti a custodia cautelare in carcere, mentre i due funzionari del
ministero dell'Interno, l'italiana (accusata di sfruttamento della
prostituzione) e l'albanese sono agli arresti domiciliari. Andrea
Santonastaso, 64 anni, viceprefetto, ha ricoperto più volte l'incarico
di commissario prefettizio in vari Comuni del Savonese: nel 1993 a Rosta
(Torino), nel 1994 a Celle Ligure, dal 1997 al 1999 ad Albenga, dal
2012 al 2013 a Carcare, nel 2016 a Spotorno. Attualmente è commissario
prefettizio presso il Comune di Borghetto Santo Spirito.
L'indagine è iniziata nel dicembre 2015, quando durante un'altra inchiesta sono emersi contatti sospetti tra alcuni indagati e il poliziotto. Secondo gli investigatori, "il poliziotto e i due funzionari del ministero avrebbero sistematicamente abusato delle loro funzioni agevolando pratiche in cambio di denaro, ma anche di regalie come vestiti, schede telefoniche, cene, assunzioni di amici, visite mediche, spese gratis nei negozi".
L'indagine è iniziata nel dicembre 2015, quando durante un'altra inchiesta sono emersi contatti sospetti tra alcuni indagati e il poliziotto. Secondo gli investigatori, "il poliziotto e i due funzionari del ministero avrebbero sistematicamente abusato delle loro funzioni agevolando pratiche in cambio di denaro, ma anche di regalie come vestiti, schede telefoniche, cene, assunzioni di amici, visite mediche, spese gratis nei negozi".
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