Il sistema è stato sviluppato dai ricercatori della Michigan State University e aiuterà a monitorare questi animali in via di estinzione e sviluppare adeguati programmi di conservazione
Utilizzato spesso per scovare criminali, identificare passaporti e catturare taccheggiatori, il riconoscimento facciale potrebbe tornare utile anche per identificare i lemuri in via d’estinzione nelle foreste del Madacascar, e quindi poterli monitorare all’interno di programmi di protezione e di conservazione delle specie in pericolo.
A dimostrarlo è un team di ricercatori della Michigan State University, coordinato da Anil Jain, che su BMC Zoology spiega come ha modificato il sistema di riconoscimento facciale umano per creare il LemurFaceID, ovvero il primo sistema di riconoscimento facciale che identifica correttamente più di 100 lemuri con una precisione del 98,7%.
“Come gli esseri umani, anche i lemuri hanno caratteristiche facciali uniche che possono essere riconosciute da questo sistema”, spiega Jain. “Una volta ottimizzato, LemurFaceID potrà aiutare la ricerca a lungo termine delle specie in pericolo, fornendo un metodo rapido, conveniente e preciso per l’identificazione”.
Per riuscirci Jain e il suo team si sono serviti di 462 “foto segnaletiche” di 80 lemuri dal ventre rosso (Eulemur rubriventer) e di altre 190 foto di altre specie di lemuri, per creare il set di dati utilizzato dal sistema di riconoscimento facciale. Finora, negli studi a breve termine, i ricercatori si basavano spesso su identificatori “soft”, per riconoscere ciascun lemure, come le dimensioni del corpo o la presenza di ferite e cicatrici. Tuttavia, basarsi solamente sulle variazioni dell’aspetto può rendere il compito dell’identificazione dello stesso lemure molto complicato nel corso del tempo.
“Studiare i singoli individui e le intere popolazioni di lemuri per lunghi periodi di tempo fornisce dati fondamentali sulla durata media della vita, la frequenza con cui si riproducono, così come i tassi di mortalità infantile e giovanile e, infine, la crescita della popolazione e l’estinzione”, spiega il co-autore Stacey Tecot della University of Arizona. “L’utilizzo di LemurFaceID potrà essere uno strumento fondamentale per suggerirci nuove strategie di conservazione per i lemuri, un gruppo di mammiferi in via di estinzione”.
LemurFaceID è uno strumento non invasivo: metodi come quelli di cattura e marcatura tramite collari sono comunemente usati per identificare i lemuri, ma possono causare lesioni o stress, oltre a essere molto costosi per i costanti servizi veterinari e di anestesia. Inoltre, LemurFaceID può anche essere utilizzato per aiutare altri animali in via d’estinzione: come per i lemuri, infatti, anche tanti altri animali vengono catturati illegalmente e tenuti come animali domestici. Questo nuovo strumento potrebbe fornire alle forze dell’ordine, turisti e ricercatori un modo per segnalare rapidamente avvistamenti di lemuri in cattività, aiutando così i numerosi sforzi per la conservazione di questa specie.
0 commenti:
Posta un commento