Feature 3

16/02/17

febbraio 16, 2017

 

 

Il Samurai è una delle figure più celebri del Giappone medievale, così famosa da essere arrivata fino a noi. Tuttavia qui in Europa non ne conosciamo tantissimi degli aspetti e sfaccettature che questa figura ha, e noi ve li raccontiamo in questa lista.


Nelle nostre scuole non viene insegnata, solitamente, la storia orientale, visto che quella occidentale è già abbastanza ricca di eventi. Tuttavia alcune cose le sappiamo tutti, ed una di queste è la presenza in Giappone dei Samurai, una classe aristocratica di cui facevano parte i guerrieri. Classe non troppo diversa dai nostri soldati e proprietari terrieri, che però differisce per il fatto che i Samurai seguivano un rigido codice morale che caratterizzava tutta la loro vita. Al di là di questo, però, le cose da sapere sui Samurai sono tantissime, e noi ve ne proponiamo un po’ in questa lista.

10. Esistevano dei Samurai donna


In Giappone non tutti i samurai erano uomini, ma c’erano anche le donne, nonostante fossero poche. Purtroppo le fonti storiche non ci dicono molto di loro, pertanto è impossibile sapere come venivano scelte, precisamente, per diventare Samurai, ma ciò che è certo è che esistevano, come si può vedere da diverse fonti storiche, e che seguivano un addestramento molto simile a quello maschile, diventando di fatto delle vere e proprie donne guerriere. E ricche, come gli uomini.

9. L’armatura dei Samurai


Il simbolo più conosciuto, e anche particolare, dei Samurai è sicuramente la loro armatura, profondamente diversa da quelle che vediamo in occidente. Il problema è che in occidente l’armatura era una protezione perfetta, ma lasciava poco spazio ai movimenti, cosa che in Giappone si cercava invece di evitare: il Samurai doveva sì proteggersi, ma anche muoversi con naturalezza, ed è per questo che le armature sono così complesse ed articolate. L’elmo, poi, ha quella forma particolare perché doveva anche spaventare il nemico, oltre a proteggere la testa.

8. L’omosessualità


Molti non sanno che i Samurai avevano una mentalità estremamente aperta, e non solo non osteggiavano le pratiche omosessuali ma, anzi, le favorivano. Le chiamavano la “via dei giovani”, un passo fondamentale per i giovani che sarebbero diventati Samurai in futuro. Le fonti storiche che ne parlano non sono moltissime, e questo perché il comportamento era nel complesso ben accettato da tutti. Una similitudine che il Giappone condivide con un popolo occidentale famoso per lo spirito guerriero: gli spartani.

7. I Samurai occidentali


A volte, anche gli occidentali potevano diventare dei Samurai, anche se questo era particolarmente difficile. Per diventare Samurai uno straniero doveva per prima cosa aver combattuto al fianco di uno di loro, e dopo averlo fatto dimostrarsi leale per molti anni a venire. Questo era raro, ma nella storia è successo: in particolare, un Samurai inglese è diventato così influente in Giappone da essere ricordato come uno dei samurai più importanti della storia. Si chiamava William Adams.

6. Quanti Samurai c’erano?


Molti pensano che di Samurai in Giappone non ce ne fossero poi tantissimi, ma in realtà non è così perché queste figure erano in realtà un’intera classe sociale dello stato. In altre parole, erano Samurai i bambini e gli anziani, e questo ne faceva un gruppo molto più diffuso di quanto si potrebbe pensare: si stima che nel medioevo giapponese i Samurai fossero circa il 10% della popolazione.

5. I tessuti pregiati


Quando si parla di moda, nel Giappone antico erano proprio i Samurai a definirla. Perché anche se siamo abituati a pensarli vestiti da guerra, non bisogna dimenticare che in realtà erano dei signori, paragonabili ai nostri nobili: quando non lottavano, erano ben vestiti e l’abito tradizionale giapponese, il Kimono, era proprio una prerogativa dei Samurai in Giappone, che poi è stato esteso anche ad altre classi sociali. I capelli rasati di lato, invece, erano una necessità data dal fatto di indossare l’elmo.

4. Le armi del Samurai


Samurai e Katana sono due simboli imprescindibili sia nel nostro immaginario che nel corso della storia, quando si diceva che l’anima del Samurai fosse nella sua Katana. Tradizionalmente infatti il Samurai usava due armi, la Katana e il Daisho, in coppia, ma in realtà le armi a sua disposizione erano molte di più. I Samurai erano tra le altre cose degli abili arcieri, e quando arrivò la polvere da sparo furono i primi ad abbandonare le armi tradizionali a favore delle armi da fuoco, sicuramente più letali.

3. L’istruzione dei Samurai


Il codice morale dei Samurai imponeva che queste persone sapessero fare tantissime cose oltre a saper combattere bene, ed è per questo che nel medioevo, considerando anche l’Europa, i Samurai erano forse le persone più istruite del mondo. Tra le altre cose erano bravi in matematica, e soprattutto in calligrafia: saper scrivere bene è una pratica che discende dai Samurai e che ancora oggi è importantissima in Giappone.

2. L’aspetto fisico


L’aspetto fisico dei Samurai era molto diverso da quello che la cultura popolare ci fa credere, perchéi Samurai non erano corpulenti, anzi. Erano persone piuttosto piccole, magre, mingherline potremmo dire, e questo andava a vantaggio dell’agilità in combattimento, che spesso era determinante per queste persone. Per lo stile di combattimento che avevano, un corpo grande avrebbe causato solamente intralcio durante le battaglie.

1. I rituali di suicidio


Il Harakiri è uno degli aspetti più famosi e terribili della vita del Samurai. Ed è un rituale realmente esistito, che il Samurai si autoinfliggeva per morire in modo onorevole quando stava per essere catturato oppure quando non riusciva a seguire la via del Samurai, il Bushido. Il rituale era piuttosto complesso, ma essenzialmente consisteva nello sventrarsi infilando una lama nello stomaco e spostandola da sinistra a destra. Dopodiché un compagno lo decapitava, per evitare tanto inutile dolore al Samurai, la cui testa doveva cadere in avanti (infatti veniva decapitato da dietro): in questo modo sarebbe finita tra le braccia incrociate, come in un macabro abbraccio.

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