Alcuni paesi hanno imposto dei divieti su cose veramente assurde come i videogiochi, i nomi strani dei bambini, i tagli di capelli o gli abbigliamenti stravaganti. E i motivi sono forse ancora più assurdi dei divieti.
10. I film con donne dai seni piccoli in Australia
Non parliamo di tutti i generi di film, ma solo di quelli per adulti, in cui i seni rimangono scoperti. Con una curiosa legge, infatti, l’Australia ha vietato di poter inserire nei film che vengono prodotti lì donne che abbiano i seni più piccoli della terza misura: il motivo sarebbe che, secondo loro, questo istigherebbe alla pedopornografia, perché ricorderebbero delle ragazzine non maggiorenni. La logica non è ben chiara, ma tant’è.
9. Le console di gioco in Cina
Se sei un appassionato di videogiochi, sappi che in Cina non potresti dare sfogo alla tua passione, perché le console semplicemente sono proibite. Infatti dal 2000 vige il divieto di possedere le console, in quanto il governo riteneva che avrebbero tolto troppo tempo ai giovani che sarebbero stati a giocare invece che lavorare. Ma l’obiettivo non viene raggiunto: infatti i giovani continuano a giocare, ma con gli smartphone, perché se le console sono vietate i giochi in sé non lo sono.
8. I videogiochi in Grecia
Se in Cina si vietano le console, in Grecia si vietano proprio i giochi direttamente. Una legge che cercava di limitare il dilagare del gioco d’azzardo, infatti, ha finito per comprendere come giochi elettronici vietati (l’obiettivo erano i videopoker e simili) anche tutto il resto dei videogiochi, rendendo praticamente impossibile giocare. Per fortuna entro fine anno le cose cambieranno, perché l’Unione Europea ha deciso che questa legge è incostituzionale, ma per adesso le cose rimangono così.
7. Avatar in 2D in Cina
Le conquiste non piacciono molto alla Cina, e certo la trama del film Avatar, uscito ormai qualche anno fa, non gli andava proprio a genio. Però, per accordi di vario tipo, non potevano vietarlo del tutto, e allora hanno usato uno stratagemma: visto che era un film in 3D, ne hanno vietato la riproduzione in 2D. Ma siccome in Cina, nel 2012, di sale in 3D ce n’erano ancora pochissime, di fatto hanno vietato il film del tutto.6. L’abbigliamento emo in Russia
Non sarà l’abbigliamento più allegro del mondo, ma certo è che la moda Emo è una delle tante, che sono destinate pian piano a sparire. Non l’ha pensata però così la Russia, che ha vietato del tutto questo abbigliamento: con una percentuale di suicidi che stava aumentando, infatti, ha pensato bene di incolpare le persone che si vestivano così ed ha quindi vietato questo tipo di abbigliamento. La musica, invece, si può ascoltare ancora.
5. I tagli di capelli alla occidentale in Iran
In molti si chiedono perché gli iraniani abbiano uno stile tutti molto simile tra loro, specialmente come tagli di capelli e comunque come aspetto estetico. La risposta è da ricercare in una legge iraniana che ha stilato una lista di tagli di capelli approvati dal governo, tutti rigorosamente diversi da quelli occidentali. Se qualcuno viene trovato con un taglio alla occidentale può essere punito anche molto severamente, ed è per questo che i cittadini fanno ben attenzione a scegliere i parrucchieri.
4. San Valentino in Arabia Saudita
Il giorno di San Valentino, derivando da una festa religiosa cristiana, è contrario alle credenze musulmane. Per questo motivo, l’Arabia Saudita ha pensato bene di bandirlo, e visto che era difficile impedire che i fidanzati si facessero regali, ha bandito qualunque oggetto rosso a forma di cuore, o comunque che potesse ricordare l’amore, nel mese di Febbraio. Tuttavia il divieto non è stato del tutto rispettato, ed esiste un “mercato nero di San Valentino” in cui le cose costano sei volte quanto costano negli altri paesi.
3. I nomi dei bambini in Danimarca
In Danimarca sono proibiti la maggior parte dei nomi dei bambini. Per evitare, infatti, che i genitori diano ai propri figli nomi troppo fantasiosi, hanno pensato bene di vietare qualunque nome che non facesse parte della lista ufficialmente approvata dal governo, che contiene peraltro pochissimi nomi. Se qualcuno volesse fare un’eccezione alla regola sarebbe costretto a chiedere un permesso speciale, accompagnato dalla motivazione per la richiesta.
2. La renicarnazione in Cina
Uno dei divieti più assurdi in assoluto è quello della reincarnazione, in Cina. Qui infatti i monaci credono in questo fenomeno religioso, ma lo stato doveva trovare un modo per prendere il controllo dei monaci tibetani che altrimenti avrebbero potuto deviare il popolo: per questo motivo, quando i monaci pensano che qualcuno si sia reincarnato in qualcun altro, devono chiedere permesso allo stato. Se lo concede, la reincarnazione è avvenuta. Altrimenti no.
1. I gelsomini in Cina
In Cina è vietato colrivare, vendere e detenere i fiori di gelsomino. Potrebbe sembrare una cosa ai limiti dell’assurdo, ma ha una sua motivazione: i gelsomini hanno simboleggiato una famosa rivoluzione avvenuta in passato in Turchia, rivoluzione che molti cinesi hanno preso come esempio per cercare di ribaltare l’attuale sistema. Per evitare che il simbolo utilizzato fosse lo stesso di quello turco, lo stato ha direttamente vietato i gelsomini, per sgominare la possibilità di una rivoluzione. Almeno secondo loro.
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