Quartieri spagnoli come non li avete mai visti
Su questo blog abbiamo spesso parlato di quartieri al margine della città. Abbiamo spesso parlato di confini e marginalità, di periferia e di zone grige. Il fotoreportage di questa settimana, invece, abbiamo deciso di dedicarlo a un luogo confinato all’interno della città stessa: i quartieri spagnoli di Napoli.
Quartieri spagnoli: un accenno di storia
I quartieri spagnoli furono costruiti a Napoli dal viceré Don Pedro di Toledo,
intorno al 1535. Servivano come rifugio per i suoi soldati spagnoli,
che in quel periodo erano occupati a sedare le ribellioni dei cittadini
napoletani. I soldati del vicerè, che amavano divertirsi con le fanciulle napoletane, trasformarono i quartieri spagnoli
nella base della prostituzione e dei locali. Le giovani napoletane, che
in quel periodo avevano bisogno di soldi, furono costrette a
prostituirsi. Prostituzione e povertà diventarono il mix perfetto per
creare delinquenza e piccole bande di criminali, che nel corso dei
secoli hanno reso i quartieri spagnoli famosi in tutto
il mondo, come uno dei luoghi più pericolosi all’interno stesso di un
centro cittadino. Una delle cose più caratterizzanti dei quartieri
spagnoli è l’artigianato, che è la massima attività commerciale che si
può trovare all’interno del quartiere. Chi aggiusta scarpe, chi fa
borse, chi lavora a mano. E poi i famosi panni stesi da un palazzo
all’altro, le donne che urlano in dialetto napoletano per dirsi
qualcosa. Sicuramente i quartieri spagnoli sono il luogo più
caratteristico di Napoli, con una storia invidiabile e un’attività
artigianale florida, cosa che ormai è andata perdendosi in quasi tutta
Europa.
Non vogliamo dilungarci ancora in
parole, e vi invitiamo a guardare con attenzione queste foto, cartoline
di una Napoli che pian piano sta scomparendo, lasciando anche qui lo
spazio al consumismo e alla fine delle tradizioni. I quartieri spagnoli,
purtroppo, sono più famosi per la criminalità che le sue strade ospita,
piuttosto che per alcuni luoghi suggestivi e taluni modi di vivere
assolutamente al di fuori dell’ordinario.
Testo a cura di Raffaele Cars e foto di Denny Scarano
0 commenti:
Posta un commento