La mitologia indiana tramanda che le divinità Rama e Lakshmana,
trascorsero diverso tempo in questa regione in cerca di Sita, la moglie
di Rama, rapita dal diavolo. "Potrebbero essere state realizzate dalle
popolazioni locali, a futura memoria della visita delle divinità".
Un
curioso ritrovamento avvenuto in un villaggio al centro dell'India ha
alimentato molte discussioni in rete, secondo le quali un paio di orme e
un misterioso oggetto volante incisi nella roccia potrebbero essere
indizi di antichi astronauti atterrati in tempi remoti.
Nel
villaggio di Piska Nagri, nello stato indiano di Jharkahnd, il geologo
Nitish Priyadarshi sta studiando alcune grandi orme incise in una roccia
che, secondo la tradizione locale, indicano la visita di 'antichi dei
venuti dal cielo'.
Le incisioni si trovano su una grande roccia e sembrano riprodurre la
sagoma di un paio di sandali di legno, calzature comunemente indossate
migliaia di anni fa nella regione. Alcune paia di impronte misurano
quasi 30 centimetri di lunghezza, mentre altre arrivano a circa 25
centimetri.
La mitologia indiana tramanda che le divinità Rama e
Lakshmana, trascorsero diverso tempo in questa regione in cerca di Sita,
la moglie di Rama, rapita dal diavolo. La vita e le imprese eroiche di
Rama sono narrate nel Ramayana, un antico poema epico in sanscrito, che
letteralmente significa "Il viaggio di Rama".
Priyadarshi ha
spiegato che le impronte si trovato su una roccia di granito e che,
quindi, probabilmente sono state scolpite piuttosto che impresse nella
sostanza dura: "Potrebbero essere state realizzate dalle popolazioni
locali, a futura memoria della visita delle divinità".
Accanto
alle impronte c'è un'altra interessante immagine che ha attirato
l'attenzione di Priyadarshi: l'incisione di un misterioso oggetto
volante.
"Le impronte e l'oggetto volante si trovano sullo stesso
lato del masso", continua il geologo. "Forse vuole indicare che i due
dei hanno raggiunto questo luogo a bordo di un oggetto volante".
Come
spiegato dall'Epoch Time, l'età delle impronte non è stata ancora
accertata. "Se consideriamo l'erosione degli agenti atmosferici,
possiamo ipotizzare che le incisioni siano state realizzate migliaia di
anni fa", dice Priyadarshi.
Altre impronte
Ma quello
indiano non è un caso isolato. In altre parti del mondo sono state
rinvenute altre impronte giganti che per gli studiosi rappresentano
ancora un enigma insoluto. Nel settembre del 1925, ad esempio, James
Higgins rinvenne delle orme di piedi giganti in una roccia del Busy
Peak, negli Stati Uniti.
Nel mese di ottobre del 1926, l'Oakland
Tribune riportava la notizia di una scoperta fatta dal professor George
Davis Louderback, geologo dell'Università della California.
Il
ricercatore rinvenne un paio di orme su una scogliera nei pressi di San
Josè, le quali misuravano circa un metro e mezzo di lunghezza.
Nel
1976 la famosa antropologa e archeologa inglese Mary Leaky scoprì in
Tanzania 70 impronte umane impresse nella pietra, nel sito noto come le
'Piste di Laetoli'.
La Leaky disse che le orme sembravano
appartenere ad esseri umani moderni, il che creava un grosso problema:
le depressioni si trovavano uno strato datato circa 3, 6 milioni di
anni.
Secondo la teoria dell'evoluzione, nessun essere umano
moderno sarebbe potuto esistere in un tempo tanto remoto. E allora, cosa
succede quando una prova non sostiene una teoria?
Nonostante la
dichiarazione di Maria Leaky sul look moderno delle impronte, gli
scienziati si misero al lavoro per la ricerca di una spiegazione
alternativa che si adattasse all'evoluzionismo.
Alcuni dissero che
le orme sembravano appartenere ad un ominide non ancora scoperto; altri
ipotizzarono che fossero di una creatura completamente diversa. Alla
fine, conclusero che le orme appartenessero ad una creatura, tipo Lucy, a
cavallo tra la scimmia e l'essere umano. Fine della storia.
Infine,
l'anno scorso, l'esploratore Michael Tellinger ha rinvenuto un'impronta
gigante lunga circa 1, 2 metri in una roccia di granito vicino Mpuluzi,
Sudafrica.
Anche in questo caso, la roccia sarebbe antica di
circa 3 milioni di anni. Ma le impronte scoperte da Priyadarshi sono
differenti. Esse sembrano appartenere a qualcuno che indossava delle
calzature, tipo sandali.
Queste scoperte, insieme a molte altre,
hanno dato il via ad un crescente interesse, da parte di alcuni
ricercatori, volto a scoprire nuovi indizi che possano provare
l'esistenza di grandi omini nel passato del nostro pianeta.
"Viviamo
in un mondo tecnologico altamente avanzato, ma ci sono comunque
moltissimi misteri intorno a noi", dice Priyadarshi. "Antichi luoghi ed
esseri misteriosi, mondi e culture sommerse, paesaggi intrisi di
simbolismo, apparizioni inspiegabili e incredibili reperti antichi.
Nonostante le indagini approfondite, rimangono enigmi senza risposta"./mafiaevolutionfilm.net/
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» ORME DI ANTICHE DIVINITÀ VENUTI DAL CIELO? NE È CONVINTO UN GEOLOGO INDIANO
28/01/17
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