Feature 3

26/01/17

gennaio 26, 2017

Se è storicamente vero che è nel meridione che si sono sviluppati i primi fenomeni di mafia, a causa di un’arretratezza sociale, economica e culturale, nota anche come «questione meridionale», è anche vero che le mafie, per sopravvivere e proliferare, hanno presto imparato a fare amicizia con il potere, ad entrare nei palazzi della politica, a Roma, nelle stanze dell’alta finanza a Milano, nelle realtà industriali grandi e piccole, in tutta Italia, a stringere patti con le associazioni criminose di altri Paesi. Non esistono isole felici.
Le mafie in Italia – Le organizzazioni mafiose si basano su criteri di affiliazione e di organizzazione interna molto simili; prendono nomi diversi a seconda delle zone geografiche in cui si sono originate e in cui si sviluppano.
Cosa Nostra. In Sicilia la mafia si chiama «Cosa Nostra». Cosa Nostra nasce nella Sicilia occidentale ai primi dell’Ottocento. Le sue origini sono strettamente legate a quelle del latifondo, che domina l’economia della Sicilia fino agli inzi del Novecento.
Cosa Nostra è forse la più potente associazione a delinquere esistente nel nostro Paese. Ha una struttura piramidale fortemente gerarchizzata: alla base ci sono i «soldati» o «uomini d’onore», i quali compongono la «famiglia», che controlla il territorio di una zona della città o di un intero centro abitato. Il controllo di una zona permette di svolgere ogni sorta di traffico e di esercitare il dominio sulla popolazione e su tutte le attività economiche presenti, praticando estorsioni, prestando denaro con tassi usurai, partecipando a gare di appalto truccate per la realizzazionie di opere pubbliche.
Il vertice è costituito dalla «cupola», una sorta di commissione che sovrintende a tutti gli affari mafiosi.
Cosa Nostra è responsabile delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, nelle quali hanno perso la vita i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.


Camorra. La Camorra, diffusa in particolare nell’area della Campania, è costituita da un insieme di bande che si compongono e si scompongono con grande facilità, a volte pacificamente, altre volte con scontri sanguinosi.
A Napoli, gli affiliati dei clan non usano la parola «Camorra» per indicare l’organizzazione, ma parlano di «Sistema»: il sistema di Secondigliano, di Scampia, di questo o quel camorrista, a seconda della zona territoriale controllata e del capo del clan.
La Camorra è l’unica organizzazione di carattere mafioso che abbia origine urbane. Tanto Cosa Nostra, infatti, quanto la ‘Ndrangheta hanno radici agrarie.
La Camorra sfrutta la miseria e la disperazione sociale di persone «senza salario», cerca in tutti i modi di entrare in contatto con il potere dello Stato, per proteggere le proprie attività illecite.
L’ambito degli affari dei clan camorristici va dall’usura alle rapine, dalle estorsioni al traffico di armi, dall’industria del falso allo spaccio di stupefacenti, dalle estorsioni alle scommesse illegali. Nello spaccio della droga, in particolare, vengono coinvolte bande di ragazzini o, addiritturra, intere famiglie impiegate nella preparazione delle dosi e nello smercio delle bustine.

‘Ndrangheta. La ‘Ndrangheta è presente soprattutto in Calabria. Negli anni ha praticato sequestri di persona, estorsioni e traffici di droga.
La struttura di base della ‘Ndrangheta è la ‘ndrina, radicata in un comune o in un quartiere cittadino. La ‘ndrina è formata essenzialmente dalla famiglia naturale, di sangue, del capobastone. Rigidissima è la gerarchia all’interno di ogni famiglia, regolata da un codice che prevede rituali in ogni momento della vita associativa: dall’affiliazione all’investitura del nuovo adepto, al giuramento che deve essere prestato con solennità, al passaggio al grado successivo, fino ai processi a cui il tribunale della cosca può sottoporre i propri affiliati, qualora si dovessero rendere responsabili di eventuali violazioni alle regole sociali. All’interno dell’organizzazione le donne hanno sempre avuto un ruolo di rilievo: esse vigilano, infatti, sull’andamento delle estorsioni, riscuotono le tangenti, sono intestatarie di beni appartenenti al sodalizio e curano i rapporti con i latitanti e con l’esterno del carcere.

Sacra Corona Unita. La Sacra Corona Unita è un insieme di gruppi criminali formatosi nella prima metà degli anni ottanta del Novecento nell’area del Salento, in Puglia. L’ingresso nell’associazione avviene con la cerimonia solenne del «battesimo», detto anche «legalizzazione» o «federalizzazione». Il giuramento è preceduto da un taglio sull’avambraccio che viene praticato al candidato dal suo compare si sangue.
Gli affiliati fanno giuramento di omertà e di fedeltà alla Sacra Corona Unita e spesso si fanno tatuare sul corpo simboli di riconoscimento. Tra le principali attività di quest’organizzazione ci sono: il traffico di stupefacenti, e in particolare di eroina, il commercio illecito di armi, le estorsioni, la gestione del gioco d’azzardo clandestino, l’usura e la gestione dei flussi di immigrati irregolari nel nostro Paese.

Stidda. La Stidda, che in dialetto siciliano significa «stella», è una costellazione di gruppi criminali diffusa in Sicilia, nelle zone di Agrigento, Catania e Siracusa. Viene in genere chiamata la «quinta mafia». È un’associazione semisconosciuta, ma pare che abbia radici antiche. Il primo a parlarne con il giudice Falcone è stato il pentito Francesco Marino Mannoia nel 1989./mafiaevolutionfilm.net/


http://www.studiarapido.it/le-mafie-in-italia-e-nel-mondo/#.WIpNwbmsjcs

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