Le organizzazioni criminali ci sono in tutto il mondo. Vi sorprendereste di sapere che la piccola Sacra Corona Unita
pugliese, comanda in alcune zone della Turchia o in alcune città
svizzere. Avreste mai immaginato che il 90% delle droghe sintetiche
viene prodotto dalla camorra e dalla ‘ndrangheta in Germania, in
Austria, in Polonia e in parte del Regno Unito? Ovviamente anche in
luoghi al di sopra di ogni sospetto (come per l’appunto l’Austria) ci
sono piccole organizzazioni criminali che fanno da intermediarie con le
grandi mafie del mondo nel commercio della droga. Nessun luogo su questa
terra è pulito dal crimine. Ma facciamo prima di tutto una differenza
più che dovuta. Qual è la differenza tra organizzazioni criminali, gang e
organizzazioni mafiose? Per organizzazioni criminali intendiamo le
bande organizzate come i cartelli messicani o colombiani. Quello di Pablo Escobar
negli anni ’80 a Medellin, in Messico, per farvi un esempio. Come
qualcuno di voi ricorderà, Pablo Escobar faceva la guerra allo stato.
Escobar era a capo del più grande cartello di droga della storia, eppure
non si metteva lo stato dalla sua parte, non ne era complice. Ecco
perché i cartelli e il resto delle organizzazioni criminali hanno, quasi
sempre, vita decisamente breve. Le mafie invece non solo si mettono
dalla parte dello Stato, ma addirittura sono dentro di esso, all’interno
delle sue dinamiche. La Mafia, negli anni ’80 fece eleggere a Palermo,
come sindaco, Vito Ciancimimo, vero e proprio affiliato
mafioso. Per affiliato intendiamo affiliazione con il rito del sangue e
della madonna. Le gang, invece, come la non ultima paranza dei bambini
di Scampia, sono le più pericolose per l’ordine pubblico, ma le più
facili da sconfiggere, in quanto i soldi guadagnati illecitamente non li
reinvestono né in attività commerciali lecite, né in altre attività
illecite. Insomma, sono cani sciolti assetati esclusivamente di sangue.
Su differenze del genere potremmo
tornarci in altri articoli, per ora ci soffermeremo a descrivervi le
cinque organizzazioni criminali più mafiose, comprendendo anche mafie e
gang.
La Mara Salvatrucha
Anche chiamata MS13, la Mara è la gang
più pericolosa e più violenta al mondo. Nacque negli anni ’80 nei
sobborghi di Los Angeles, da alcuni immigrati salvadoregni. E’ anche la
gang con più affiliati al mondo. L’FBI ha stimato che esistono circa
centomila affiliati alla Mara in tutto il mondo. Una forte presenza c’è
anche qui in Europa, soprattutto nel nord Italia e in Spagna. In realtà,
sulla Mara Salvatrucha,
si conosce ancora poco. Se fate una ricerca veloce sul Web, vi
compariranno tre, quattro risultati in italiano. Questo perché, per il
tipo di organizzazione criminale che è, non riesce a espandersi oltre
certe città Sud Americane. La violenza della Mara è, infatti, una
violenza prettamente quotidiana, di strada. In un qualsiasi altro luogo
non così disagiato come El Salvador e Honduras, la MS13 farebbe fatica a
far sentire la propria voce passandola liscia. Il rito di affiliazione a
questa gang è subire un pestaggio di tredici secondi da parte di questi
uomini restando totalmente inermi per terra. Se vivi, se resisti,
allora fai parte della Mara. Un altro rito di affiliazione
diffuso è lo stupro. A differenza di tante altre organizzazioni che
ritengono lo stupro una cosa deplorevole, nella MS13 stuprare una donna,
una ragazzina, è segno di virilità. Il punto è che queste cose accadono per le strade salvadoregne anche in pieno giorno. ,
ma la cosa che spaventa è che la MS13 non si muove mai da sola. Se
hanno deciso di puntarti, sei morto. Non c’è molto da fare. La loro è
una violenza spicciola, che non ha bisogno dello Stato per rafforzarsi.
Non hanno appoggi amministrativi, né tanto meno sono ricchi come i
cartelli colombiani o come i cammoristi. La Mara Salvatrucha uccide,
stupra, vende la droga in tutti i luoghi delle città e lo fa senza
importarsene, alla luce del sole. Le loro gang rivali sono i Barrio 18, o
i Kings, entrambe gang sudamericane. I carceri del centro-america e del
sud america sono controllati da queste tre organizzazioni criminali.
Ogni appartenente a una di queste tre gang, ce l’ha scritto in faccia a
quale di queste fa parte. Ce l’ha scritto in faccia nel vero senso della
parola! Esiste un vero e proprio mondo di tatuaggi che gli affiliati si
fanno fare sul corpo, in posti molto visibili, proprio per far capire a
chi li sta guardando a quale gang fanno parte.
La SoIntsevskaya bratva
La più potenti tra le organizzazioni
criminali del mondo troviamo la Fratellanza Russa. La polizia russa ha
contati quasi 10.000 membri sparsi per il mondo. Molti contatti sono
stati trovati negli Stati Uniti, a San Francisco. Ovviamente la base di
lavoro della fratellanza è la Russia. Nacque addirittura nel
diciannovesimo secolo, prendendo però piede negli anni ’80 del
novecento. A differenza della MS13, la fratellanza russa agisce più
sott’acqua. Non ha bisogno della violenza per vincere, sono i soldi la
vera arma di questa organizzazione. Si muove in tutti gli ambiti
violenti: dal racket alla prostituzione, dalla droga all’estorsione,
dall’immigrazione clandestina ai furti. Anche per questa organizzazione,
le notizie sono veramente poche. Quello che si conosce però
della SoIntesevskaya bravta è che è organizzata quasi meglio delle
famiglie mafiose di New York di inizio ‘900. C’è un Pakhan, e cioè un
Leader massimo. Ci sono due consigliere, chiamati Sovietnik. Due spie,
che hanno il compito di salvaguardare l’onestà del gruppo di affiliati.
Poi abbiamo un Capitano, che controlla i piccoli gruppi guerriglieri, e
infine abbiamo i Boveyek, i guerrieri per l’appunto. Il rito di
affiliazione alla Fratellanza ancora non si conosce, ciò che è certo è
che esiste un grado di fedeltà incredibile. Pentiti o
collaboratori di giustizia usciti dalla Bravta se ne possono contare
sulle dita di una sola mano. Anche la Fratellanza ha un fortissimo peso
in carcere. Chi era Leader fuori resterà anche Leader dentro. E anche
loro, come la MS 13, fanno dei tatuaggi un linguaggio, un modo di
chiarire la loro posizione.
Camorra e ‘Ndrangheta
L’organizzazione campana è quella che in
questo momento ha il fatturato più alto (si stima intorno ai cinque
miliardi di euro all’anno), in Europa. Le due organizzazioni criminali
italiani le ho messe insieme in quanto, con l’unica differenza della
struttura, si muovono più o meno sugli stessi binari. La Camorra non ha mai avuto una struttura gerarchica.
E’ sempre esistita come gang dedite alle attività commerciali illecite e
non come organizzazione mafiosa come poteva essere la Mafia o come è
oggi la ‘Ndrangheta. L’organizzazione calabrese infatti, non si fa la
guerra. Nessuna delle famiglie si uccide tra di loro. Ognuna ha il suo
spazio che gestisce autonomamente, facendo sempre riferimento a una
gerarchia centralizzata verso l’alto. La ‘ndrangheta ci tiene a
salvaguardare la sicurezza cittadina, in modo da non far intervenire
polizia e carabinieri. In Calabria non si uccide. E’ molto raro. Le loro
fonti di guadagno prediletto sono la droga e l’estorsione. Per la
droga, (come fa anche la Camorra), l’organizzazione criminale calabrese
si reca direttamente alla fonte, e cioè in Colombia e più in generale in
Sud America. Anche la Camorra si muove in questo modo. Il metodo di
andare direttamente in Sud America fu inventato negli anni ’70. In
questo modo si eliminarono le spese per gli intermediari, prendendo
inoltre roba più pura e naturale, di maggiore appeal per i clienti.
All’interno del sistema camorristico ci sono state alcune guerre
sanguinose. Ricorderete di certo quello tra i Casalesi di Antonio Bardellino
e la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Oppure tra gli
Scissionisti di Amato e i Di Lauro. In quel periodo Napoli e provincia
portarono una media di tre morti al giorno. In ogni zona di
Napoli esiste una famiglia che dovrebbe comandare. Il punto è che il
potere criminale, in Campania, è sempre incredibilmente labile. Occorre
un nonnulla per far partire una guerra infinita. Tanto è vero che i
periodi di pace a Napoli sono stati davvero pochi. La ‘Ndrangheta si
muove in tutt’altro modo. Oltre alla questione non-violenza, la
‘Ndrangheta resta un tipo di criminalità vecchio stampo, molto
affaristica e progettuale. Pensate che i grandi boss ‘ndraghetisti hanno
cominciato da qualche anno a studiare le vecchie organizzazioni
criminali degli anni ’20 statunitensi. La Mafia insomma. Quella che
comandava davvero. La famiglia Luciano, i Gambino (con cui ancora oggi
la ‘ndrangheta ha rapporti stretti), Al Capone. Il loro progetto per il
futuro è conquistare la scena criminale internazionale, e piano piano ci
stanno per riuscire. Dominano il nord Italia e il nord Europa, gli
Stati Uniti e gran parte del Sud America. In Afganistan, altra
nazione-raffineria, la presenza della mafia calabrese è davvero
importante. Insomma, queste due organizzazioni criminali sono ormai
molto più forti della Mafia Siciliana, che dopo l’arresto di Riina prima
e di Provenzano poi, sta
vivendo un momento particolare.
Il cartello di Medellin
Abbiamo parlato di gang e di mafie, ora
come esempio tra i cartelli, parliamo della più importanti tra le
organizzazioni criminali della storia: il cartello di Medellin
gestito da Pablo Escobar. In generale i cartelli si dedicano a una solo
affare, la droga. Quello di Medellin, padrone della cocaina nel mondo,
gestiva un giro di affari superiori a quello di alcuni stati del Sud
America. Fu creato dallo stesso Escobar e dai fratelli Ochoa
negli anni ’70, a cui si aggiunsero successivamente Carlos Ledher,
nazista e killer, e George Jung, massimo esportatore per gli Stati Uniti
(il protagonista del film Blow, recitato da Johnny Depp, per
intenderci). Il cartello di Escobar era così ricco da possedere
un proprio esercito, il MAS, da avere elicotteri, aerei, carri armati e
ogni arma possibile e immaginabile. La cosa curiosa del cartello di
Medellin è che la gente lo appoggiava come fosse una Mafia. Escobar ebbe
anche una brevissima carriera politica. Portò dalla sua parte tutta la
Colombia povera (e cioè la maggior parte dello stato all’epoca) dalla
sua parte. Provò a fare una rivoluzione allo Stato, vincendola!
Sì, perché Pablo Escobar disse che si sarebbe consegnato alle forze
dell’ordine solamente se lo Stato gli avesse costruito una prigione
personale in mezzo alla giungla, altrimenti avrebbe ucciso ogni giorno
degli innocenti. Il Capo aveva paura dell’estradizione. Difatti la legge
colombiana in quel momento diceva che qualsiasi narcotrafficante andava
estradato negli USA, processato lì e messo in una qualche prigione
federale. Escobar ad avere paura. Le prigioni degli Stati Uniti
avrebbero bloccato i suoi affari. Così iniziò davvero una guerra allo
Stato: se abolite la legge dell’estradizione, allora mi consegno. La
Colombia lo accontentò costruendogli la sua prigione, chiamata La Catedral.
Nella sua reggia nella giungla, Escobar invitava addirittura i
calciatori della Colombia. All’interno, inoltre, vennero messi tutti i
suoi uomini. Tutti armati. Escobar continuò a gestire i miliardi dollari
al mese che provenivano dalla droga. Pablo rimase ucciso il 2 dicembre
1993 in un quartiere borghese di Medellin. E con lui, pian piano, morì
anche il cartello di Medellin, l’organizzazione criminale più ricca di
tutti i tempi.
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