Fu la Sardegna la vera dimora degli atlantidei?
Il mito di Atlantide continua ad appassionare numerosi ricercatori, i
quali cercano di svelare il mistero che si nasconde dietro
l'antichissimo racconto che ne tramanda l'esistenza. Questa volta è un
italiano ad avanzare la sua ipotesi. Sergio Frau, giornalista di
Repubblica, ritiene che il mito raccontato da Platone possa aver tratto
origine da un maremoto che colpì la Sardegna nel 1175 a.C.
Sergio Faru lavora alla Repubblica fin dal 1976, occupandosi di temi culturali.
Nel suo saggio “Le Colonne d’Ercole – Un’inchiesta”, Frau ipotizza
che il mito di Atlantide, tramandato da Platone nel Timeo e Crizia,
potrebbe essere stato ispirato da un cataclisma che colpì la Sardegna nel 1175 a.C.
Secondo lo scrittore italiano, l’estremità meridionale dell’isola italiana assomiglia ad una Pompei subacquea.
L’ipotesi è che un maremoto avvenuto in età antica potrebbe aver
spazzato via una fiorente civiltà vissuta nel secondo millennio a.C.,
portando l’isola in un periodo di decadenza. La disastrosa inondazione
sarebbe stata provocata dall’impatto di una cometa con il nostro
pianeta.
Come riporta The Guardian,
Frau è stato raggiunto da una decina di scienziati interessati ad
approfondire la sua ipotesi. Nel gruppo era presente anche il professor Stefano Tinti,
ordinario di geofisica all’Università di Bologna, il quale ha spiegato
che fino al 1980 non si era a conoscenza delle onde di marea
verificatesi nel bacino del Mar Mediterraneo.
«Stiamo parlando di un enorme volume di acqua, alta circa 500 metri.
Solo una cometa potrebbe produrre un effetto simile, con un impatto
verificatosi molto vicino alla costa e in una direzione ben precisa»,
continua Tinti. «Una cometa che colpisce il mare ad una velocità di 20
km al secondo, produrrebbe un onda in meno di un secondo».
Sergio Faru lavora alla Repubblica fin dal 1976, occupandosi di temi culturali.
Nel suo saggio “Le Colonne d’Ercole – Un’inchiesta”, Frau ipotizza
che il mito di Atlantide, tramandato da Platone nel Timeo e Crizia,
potrebbe essere stato ispirato da un cataclisma che colpì la Sardegna nel 1175 a.C.
Secondo lo scrittore italiano, l’estremità meridionale dell’isola italiana assomiglia ad una Pompei subacquea.
L’ipotesi è che un maremoto avvenuto in età antica potrebbe aver
spazzato via una fiorente civiltà vissuta nel secondo millennio a.C.,
portando l’isola in un periodo di decadenza. La disastrosa inondazione
sarebbe stata provocata dall’impatto di una cometa con il nostro
pianeta.
Come riporta The Guardian,
Frau è stato raggiunto da una decina di scienziati interessati ad
approfondire la sua ipotesi. Nel gruppo era presente anche il professor Stefano Tinti,
ordinario di geofisica all’Università di Bologna, il quale ha spiegato
che fino al 1980 non si era a conoscenza delle onde di marea
verificatesi nel bacino del Mar Mediterraneo.
«Stiamo parlando di un enorme volume di acqua, alta circa 500 metri.
Solo una cometa potrebbe produrre un effetto simile, con un impatto
verificatosi molto vicino alla costa e in una direzione ben precisa»,
continua Tinti. «Una cometa che colpisce il mare ad una velocità di 20
km al secondo, produrrebbe un onda in meno di un secondo».
Tinti è convito della validità della sua teoria. Resta da vedere se
esistono prove subaquee dell’impatto, frammenti della cometa o
addirittura il suo nucleo.
L’evento distruttivo produsse una grave crisi nella fiorente civiltà nuragica. Frau descrive la punta meridionale della Sardegna
come una Pompei marina sommersa dal fango, dove sono stati trovati
strumenti di metallo, ceramiche, vasi e lampade ad olio, in uno stato
che suggerisce un frettoloso abbandono del sito.
Secondo gli archeologi, il declino comincio intorno al 1175 a.C.
Scrittori antichi come Plutarco riportano che alcuni isolani si
rifugiarono sulle alture, mentre altri navigarono verso l’Etruria, nel
centro della penisola italiana.
La teoria di Frau, oltre ad essere sostenuta da Tinti, è suffragata
da numerosi documenti antichi, secondo i quali un maremoto costrinse gli
abitanti della Sardegna a lasciare l’isola.
Azzedine Beschaouch, ex capo del centro del patrimonio mondiale
dell’Unesco, ha sottolineato l’importanza della ricerca di Frau, il
quale ha dimostrato che la civiltà nuragica è stata uno dei punti focali
del mondo antico.
Secondo Beschaouch, ora tocca agli esperti dare sostanza scientifica,
storica, culturale, politica ed emotiva al misterioso passato
dell’isola./mafiaevolutionfilm.net/
29/01/17
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